L’Università di Urbino e il suo Rettore, Giorgio Calcagnini, hanno recentemente espresso preoccupazione per l’accentuarsi del fenomeno del calo demografico in Italia. Questo tema, di cruciale rilevanza per il futuro del Paese, solleva interrogativi profondi sul piano sociale, ma anche su quello economico, culturale e accademico.

Il Rettore Calcagnini ha sottolineato come il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione rappresentino una minaccia diretta alla sostenibilità delle istituzioni educative e universitarie.
“Le università italiane, come altri settori della società, rischiano di essere penalizzate dalla riduzione del numero di giovani. Questo scenario potrebbe incidere negativamente sul numero di iscritti agli studi universitari, riducendo le risorse disponibili che inevitabilmente ridurranno l’offerta formativa e la capacità di ricerca e d’innovazione del nostro Paese, penalizzandone la competitività del sistema produttivo”, sostiene Scaramucci.

Il fenomeno del calo demografico porta con sé diverse implicazioni preoccupanti per le sedi universitarie ove gli Atenei hanno un ruolo importante per il vitalismo economico delle città. Questo è certamente il caso di Urbino, ove l’economia e la vita della città dipendono fortemente dalla presenza di studenti universitari.

Il sindaco Gambini e la sua Giunta ne sono consapevoli?
E, se si, quali proposte e soluzioni stanno mettendo in campo per affrontare questa sfida ?

È necessario un intervento urgente e concertato da parte delle istituzioni politiche, economiche e sociali della città per affrontare questa problematica, certamente di non semplice soluzione.
Nel breve termine occorre sostenere il sistema dell’Alta Formazione urbinate migliorando i servizi e la vivibilità urbana, poiché così facendo si consente alla città di salvaguardare uno dei pilastri dell’attuale economia cittadina.
Nel medio lungo termine occorre anche ripensare il modello economico e sociale della città, puntando su nuove attività, valorizzando il patrimonio culturale e incentivando la creazione di nuove imprese.
Entrambe le azioni roichiedono un forte investimento sui giovani talenti.

“Investire nei giovani significa investire nel futuro di Urbino e del Paese. Occorrono politiche mirate per incentivare le famiglie, sostenere chi vuole venire a vivere e studiare qui ad Urbino, ma anche per valorizzare il ruolo dell’ Università come primo motore della città, continua Scaramucci.

Non possiamo ignorare le parole del Rettore Calcagnini, che rappresentano un richiamo forte e chiaro alla necessità di un impegno condiviso per contrastare le conseguenze del calo demografico. La sfida è quella di trasformare questa crisi in un’opportunità per ripensare le politiche educative, sociali ed economiche di Urbino, creando un contesto favorevole per le nuove generazioni.
Serve una politica forte, che abbia una visione, che provi a programmare ed a fare scelte che guardano in avanti invece di chiudersi sempre dentro sè stessa, come l’amministrazione urbinate sta facendo giorno dopo giorno.

L’auspicio è che le parole del Rettore Calcagnini possano stimolare un dibattito costruttivo e portare a soluzioni efficaci, che finora non abbiamo visto.