Vorrei esprimere il mio parere alla vigilia dell’assemblea provinciale che dovrà eleggere il segretario/a provinciale che dovrà condurre il Partito democratico provinciale ai prossimi Congressi
“Le elezioni regionali del 2020 hanno portato una sconfitta storica per il Partito Democratico a tutti i livelli, e questo è un dato di fatto. Ma come in tutte le sconfitte – sostiene Scaramucci – come in tutte le crisi, ci sono sempre delle opportunità.
Il Partito democratico provinciale di Pesaro e Urbino oggi non può avere l’autorevolezza necessaria per un periodo di emergenza come questo, perchè non è passato da un Congresso, ma attualmente è retto da una Segreteria che non si è potuta misurare attraverso gli strumenti democratici del Partito ma solo attraverso una nomina avvenuta in seno alla Segreteria provinciale stessa, perchè la precedente Segretaria si era autosospesa.
Noi oggi dobbiamo aiutare il percorso per ripartire, attraverso un patto territoriale, basato sull’ascolto delle persone: quindi massimo sostegno a chi oggi guida il Pd provinciale come reggente per avviare il percorso Congressuale, a patto che ci sia davvero una gestione che sia quanto più collegiale possibile, che coinvolga tutti, ed ascolti la base.
Penso che sia quanto mai necessario, e siamo in tanti a pensarlo, perseguire l’unità del Partito ed una leale collaborazione tra tutti gli iscritti, i dirigenti, gli amministratori, al fine di rifondare il PD e ripartire ascoltando le persone, studiando come fare opposizione alla Giunta regionale retta dalla destra, sostenere il percorso verso le elezioni amministrative che si terranno nei prossimi mesi in Comuni importanti tra cui Colli al metauro, Fossombrone, Fermignano.
La priorità va data all’attività politica, riprendendo il radicamento del Partito nel territorio, ascoltando i giovani, confrontandosi con le categorie, dai lavoratori alle imprese, svolgendo il tesseramento, necessario per il percorso Congressuale.
Abbiamo dei problemi? Sì, come negarlo. Come tutti i partiti oggi.
Ma noi abbiamo un problema in più: vogliamo essere ancora più onesti tra noi?
Oltre alla fine di un modello di sviluppo, che ha portato le persone ad avere paura del futuro c’è un aspetto in più: la gente nell’entroterra non si fida della costa.
E tutto ciò, se pensiamo alla sanità, è iper amplificato, perchè c’è di mezzo la salute.
La paura di essere depauperati di servizi, la paura di rimanere isolati, di non avere la tutela della salute a portata di mano. La paura del futuro.
Noi dobbiamo, tuttavia, invertire il messaggio. Perchè sappiamo tutti che Pesaro e Fano, per noi dell’entroterra sono importanti. Per tanti motivi.
Per prima cosa perchè sono le città che hanno più servizi e peso a livello regionale, e per il PD hanno anche un valore simbolico che dobbiamo difendere.
Dopo aver perso nelle aree interne, se cade Fano, se cade Pesaro, il c. sinistra è smantellato. E questo la destra lo sa. E ha puntato il mirino proprio lì.
L’entroterra ora può davvero aiutare la costa, a patto che ci sia ascolto e condivisione da entrambe le parti.
Oggi sono cambiate molte cose. Quindi ora non si scherza più. Abbiamo perso molti Comuni, in tutta la provincia. E oggi anche la regione. Sono cambiati tutti gli equilibri.
In tutto ciò credo che nessuno possa dire di non aver responsabilità. Nessuno possa dire di aver vinto qualcosa, perchè sappiamo tutti che non è così. Abbiamo perso. Tutti.
Da qui possiamo solo ripartire. Vogliamo farlo? Io credo di sì, e dobbiamo avere coraggio.
Credo che se avremo meno paura gli uni degli altri, e se utilizzassimo un principio valido nel gioco di squadra (non è importante chi fa gol, ma come vincere la partita) potremo ritrovare la nostra credibilità.
Dobbiamo sforzarci di iniziare a pensare come una vera comunità territoriale.
Da subito.
Federico Scaramucci, presidente del PD urbino