Lo dico subito, io ho fiducia in Enrico Letta.
E’ una persona che ritengo qualificata ed autorevole. Penso sia anche una persona davvero perbene.
Ho ascoltato il suo discorso stamattina, un discorso pragmatico, di altissimo livello, realista, vero.
Con un visione.
Mi è piaciuto molto il passaggio sull’essere libero. Sul fatto che fuori della politica ci sia un mondo molto bello, interessante, che vale la pena conoscere bene, e dove poter dare un grande contributo. Anche per capire meglio la politica.
Sui giovani, che saranno al centro dell’impegno di questo nuovo Partito Democratico, che fa parlare i giovani e dove i giovani siano protagonisti. Mi convince l’approccio nei confronti del territorio, l’attenzione al Centro Italia e all’Appennino.
Tra le sfide: cambiamenti climatici, pandemia, dati personali e innovazione tecnologica.
E un’ambizione sul Next-generationEU, può e deve essere un cambio strutturale per l’Italia.
Qualcuno gli aveva chiesto il gesto nobile di lasciare il governo, di fare un giro all’opposizione. Come l’unica strada per ripartire. Per lasciare per un pò il potere e la tendenza perversa a divorare i suoi leader. Gianni Cuperlo dice effettivamente: “L’ultima volta che abbiamo vinto le elezioni è stato quindici anni fa eppure siamo stati al governo per undici anni”. Un’astinenza dal potere per ritrovare se stessi.
Enrico Letta, per ora, ha scelto di reggere il Governo Draghi, ma di preparare anche il dopo.
Mi convince l’idea che si debba costruire un nuovo centro sinistra, che si debba costruire il dopo-Draghi, aperto alla società.
E una bella citazione: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”, L. Pirandello.
Diamoci sotto!