L’Italia ha una ricchezza diffusa fatta di luoghi bellissimi, ricchi di storia, tradizioni, relazioni. L’opportunità di consentire a tanti lavoratori la riconquista di tali spazi rappresenta una opportunità unica.

Condivido questa interessante riflessione sulle nuove modalità di insediamento urbano, articolo sul Sole24ore “Basta pendolarismo, tornare a lavorare nei borghi porterebbe benessere e produttività

Penso che questo dibattito riguarda anche Urbino, una città che più di altre nella nostra regione ha sofferto lo spopolamento negli ultimi anni.

“Un tassello fondamentale di questo discorso può essere riferito ai cambiamenti nelle modalità di lavoro che oggi ci si presentano. La pandemia ci ha costretti a contemplare tra le opzioni possibili forme di lavoro a distanza che precedentemente costituivano poco più che ipotesi di scuola. Il lavoro agile non è certamente ciò che molti hanno sperimentato durante i mesi di lockdown. In quei mesi, infatti, non solo si lavorava da remoto, ma lo si faceva con le scuole chiuse e i figli a casa, con i la mobilità ridotta dai trasporti bloccati, con l’impreparazione associata ad una scelta repentina ed obbligata. Il lavoro agile è molto di più. Come abbiamo cercato di argomentare in altre occasioni, si tratta di ripensare le modalità organizzative nei termini di una nuova autonomia, di una nuova socialità e di un rinnovato rapporto tra datore di lavoro e lavoratori. Questo ripensamento crea spazio per grandi innovazioni e miglioramenti in termini di benessere dei lavoratori e, quindi, di produttività per le organizzazioni, pubbliche e private.

Solo spezzare le catene del pendolarismo avrebbe, come ci dicono gli studi di Kahneman, un effetto decisivo sul miglioramento della qualità della vita di milioni di persone; senza parlare degli effetti benefici sull’ambiente derivanti da una decongestione dei centri cittadini; minori spostamenti, più tempo liberato e una migliore distribuzione del carico antropico sul territorio. Si tratta di spingere le organizzazioni pubbliche e private verso forme e strutture più moderne e sostenibili; ne guadagnerebbero in impegno, coinvolgimento e produttività. Saremo abbastanza visionari e lungimiranti da muoverci subito, adesso?”

credit photo: Paolo Mini